Renzo Zucchella (Critico d’Arte) 1968

“Il neofigurativo di Antonio Contrada raggiunge un’altissima espressività non solo per la chiarezza formale degli elementi che compongono l’opera, ma anche e soprattutto per la compiutezza pittorica ottenuta con il raffinato equilibrio cromatico della composizione e con il “gusto” tutto originale con cui viene curata la stesura dell’impasto materico. Alla suggestione del “racconto” Contrada sa aggiungere la suggestione intrinseca dell’opera pittorica, E si constata che nessun “documento” può essere guardato con più profondo interesse e con più sottile piacere.”