Biografia

Antonio Contrada nasce nel 1927 in un arroccato paesino di origine medievale in provincia di Avellino, Montefalcione. Manifestando fin da giovanissimo uno spiccato talento per il disegno, viene avviato agli studi artistici, completati con il conseguimento del diploma di Maestro d’Arte e Magistero presso l’Istituto d’Arte di Napoli.

Divenuto titolare della cattedra di Educazione Artistica presso la scuola media Melloni della stessa città, a metà degli anni ’50 si avvia a scoprire, nell’ambito delle correnti impressioniste e futuriste, il filone artistico a lui più congeniale; filone al quale rimane saldamente e tenacemente fedele fino al termine della sua attività.

L’incontro con il suo più profondo io artistico determina in lui la consapevolezza di una notevole padronanza grafica, che gli permette di cogliere con maestria e immediatezza di tratto differenti spunti di vita quotidiana restituiti spaziando dalla tecnica dell’olio a spatola a quella del pennello, alla tempera acquerellata, all’incisione, e alla fusione tra tecnica fotografica e pittorica.

Un irrefrenabile desiderio di conoscenza lo spinge ad intraprendere numerosi viaggi in Italia e in Europa, al fine di tradurre sulla tela quelle situazioni di vita reale e vissuta che intende fare sue. Da qui, inserendosi nella corrente più avanzata del Neofigurativo, allarga questa visione, capace di cogliere le molteplici sfumature del reale dirigendo la propria espressività creativa verso tematiche di scottante attualità, in cui un uomo-simbolo, icona di un genere umano oppresso da ansie e paure, è spinto ad una incessante ricerca di sé stesso. Metafora delle inquietudini dell’esistenza diventa quindi la maschera, a raccontare ed esprimere una gioia e una vitalità che quasi sempre celano ombre e rivelano, attraverso la maschera stessa, l’effimero del tempo che passa.

Un’accresciuta sensibilità per il mondo poetico, oltre che la maturazione culturale, gli permettono di interpretare alcune opere tratte da “Ossi di seppia” di Eugenio Montale. Con rara capacità e senso logico, Contrada interpreta con foga narrativa e raffinato equilibrio cromatico-compositivo il lacerante messaggio poetico originale.

Si trasferisce a Genova sul finire degli anni ’60, dove ottiene la cattedra di Educazione Artistica presso la scuola media Gaslini; da questa città la sua esperienza di vita e artistica si dilata verso altre regioni quali Lombardia, Piemonte, Veneto, Emila Romagna, dove lusinghieri apprezzamenti coronano le sue esposizioni.

Fra le varie iniziative, a Genova aderisce al gruppo artistico dell’Acquasola, partecipando a numerose manifestazioni e condividendo con artisti quali Bocchi, Bosco, Bersi, Dal Bon, Tomaselli le stesse tendenze espressive.

Il suo genio artistico si ferma di fronte al destino che ha deciso, nell’aprile del 2000, di fargli varcare l’ultima soglia mettendo per sempre a tacere la sua tavolozza intrisa di sensualità e nostalgia, lasciando il ricordo di un uomo meraviglioso e difficile, sensibile e inflessibile al tempo stesso